Armi ad energia e del dolore.Dai fronti di guerra alle basi USA NATO in Italia. Obiettivo? Il fronte interno!

Dall’ultima inchiesta di RAInews24 “Guerre stellari in Iraq” di Maurizio Torrealta e Sigfrido Ranucci emerge un nuovo capitolo della serie di orrori a cui la popolazione afgana ed irachena è sottoposta: le truppe esportatrici di democrazia occidentale sperimentano sul campo armi ad energia, a microonde, laser e “del dolore”

Armi ad energia e del dolore.

Dai fronti di guerra alle basi USA NATO in Italia. Obiettivo? Il fronte interno!

Comunicato del COMITATO NAZIONALE PER IL RITIRO DELLE TRUPPE DALL’IRAQ

Dall’ultima inchiesta di RAInews24 “Guerre stellari in Iraq” di Maurizio Torrealta e Sigfrido Ranucci emerge un nuovo capitolo della serie di orrori a cui la popolazione afgana ed irachena è sottoposta: le truppe esportatrici di democrazia occidentale sperimentano sul campo armi ad energia, a microonde, laser e “del dolore”

Attraverso testimonianze, interviste ed immagini sulla battaglia per la conquista dell’aeroporto di Bagdad e successivamente ad attacchi totalmente gratuiti contro mezzi di trasporto civili emergono le conseguenze devastanti sui corpi delle vittime.

Nessun proiettile né frammenti nei cadaveri, ma arti mozzati di netto, alcune parti di uno stesso corpo completamente carbonizzate ed altre intatte, corpi rimpiccioliti sino alle dimensioni di 90 centimetri.

Solo per sviluppare questi strumenti di diffusione della civiltà occidentale il Pentagono investe ogni anno 500 milioni, l’equivalente della spesa militare complessiva di un paese europeo.

L’ultima delle armi in sperimentazione entusiasma alcuni generali impantanati nell’inferno iracheno: “il raggio del dolore”.

Di fronte ad una situazione sempre più fuori controllo a causa di una intensa resistenza popolare ed armata, un generale di brigata ha ordinato 4 mezzi Humwee che supportano questa arma in grado di disperdere folle di manifestanti. Altre decine sono in produzione.

William Arkin, ex dipendente del Pentagono ed oggi autorevole analista del Washington Post, evidenzia nell’intervista che queste armi, capaci di colpire i manifestanti con una potenza di 93 gigaHertz, saranno probabilmente posizionate nelle basi militari NATO presenti nel nostro paese, pronte all’uso per “Ordine pubblico”.

Le armi della democrazia ci tornano indietro, pronte a scattare contro il “fronte interno”.

L’incipit del nuovo governo sulla questione del ritiro delle nostre truppe dall’inferno iracheno ci delude profondamente.

Alle proteste della destra in aula il “nostro” Romano Prodi si sorprende, evidenziando sul tema l’identità del suo programma con quello del governo Berlusconi.

Di fronte a questa prospettiva il movimento contro la guerra deve esprimere il massimo di autonomia ed indipendenza da questo governo, ribadendo la centralità del ritiro totale ed incondizionato di tutte le forze armate italiane da tutti gli scenari di guerra, a partire da Iraq e Afghanistan.

Su questo obiettivo prepariamo la mobilitazione contro la guerra del 2 giugno, e contro il rifinanziamento delle "missioni di pace" da parte del governo Prodi.

Il 2 giugno a Roma devono sfilare i valori della pace e della Resistenza, consacrati nell’Articolo 11 della Costituzione, non i soldati di un esercito trasformato in macchina bellica al servizio degli interessi dell’ENI e delle industrie nazionali

Il 30 giugno il nuovo governo dovrà votare solo il rifinanziamento del carburante sufficiente al ritorno "in patria" delle truppe.

"Nessuna guerra, nessun soldato, via le truppe USA, ONU e della NATO"

COMITATO NAZIONALE PER IL RITIRO DELLE TRUPPE DALL’IRAQ
viadalliraqora@libero.it

per l’inchiesta evidenziata in questo comunicato vedi

RAInews24 “Guerre stellari in Iraq” di Maurizio Torrealta e Sigfrido Ranucci

http://www.rainews24.it/ran24/inchieste/guerre_stellari_iraq.asp